Il Futuro Balneare.

29.10.2012 15:39

Per chi vive sulla costa, ma anche per chi vive all'interno, all'ordine del giorno oggi c'è il Decreto Per la Privatizzazione Balneare. Sentiamo tutti giorni notizie su questo decreto, ma infondo chi non ha un attività balneare non sa bene di cosa si tratta.

Fino ad oggi la gestione di 28.000 strutture balneari sulle nostre cose è così o era così:

 La durata delle concessioni demaniale era rinnovabile in modo automatico di sei anni in sei anni e si legava anche il cosiddetto “diritto di insistenza” che dava la preferenza alle precedenti concessioni; dal 2006, proprio grazie alla “stabilità” delle concessioni, si è assistito a un grande rinnovamento delle strutture balneari che, grazie al rinnovo automatico, hanno permesso agli istituti bancari di iscrivere ipoteca sulle strutture (previo nulla osta degli uffici demaniali) per mutui di durata anche ventennale. 

Con l'avvento del Decreto è o sarà così:

Per le concessioni del demanio marittimo, come spiagge e stabilimenti balneari si apriranno gare europee rivolte a tutti e la concessione.
Con l’articolo 26 della bozza del provvedimento sulle liberalizzazioni dell’11 gennaio 2012 si prevede che le gare pubbliche per le concessioni del demanio marittimo per le attività turistico-balneari abbiano una concessione della durata di 4 anni e non siano più rinnovabili automaticamente. Il concessionario del demanio marittimo sarà individuato attraverso procedure a pubbliche trasparenti, secondo il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa.
Il governo ha però lasciato aperta l’ipotesi di quattro anni più quattro, ma non oltre.

Oggi a Pescara sono scesi in piazza 400 balneatori della nostra costa per 700 strutture balneari e posti di lavoro da salvagurdare. Un lungo corteo accompagnato dalla canzone "Gente di Mare".

Cosa succederà ai nostri Lidi?

Aspettiamo novità, sperando che si apra uno spiraglio di sole.

Per Tanto le Associazioni di Categoria SIB, FIBA, ASSOBALNEARI e BALNEATORI chiedono lo stralcio di questa norma e se si ritiene il settore balneare meritevole di un intervento normativo, che ciò avvenga come già previsto non i modo frettoloso ma in riferimento ai deliberati del Parlamento Italiano e del Parlamento Europeo.

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